L'incoronazione del monarca russo era una cerimonia tra le più solenni dell'Impero russo, nella quale un imperatore russo (indicato col titolo di zar) veniva incoronato ed investito delle regalie, oltre che unto col crisma e benedetto formalmente dalla chiesa ortodossa russa per dare il via al proprio regno.
Anche se i regnanti della Moscovia venivano incoronati già prima del regno di Ivan III, gli antichi rituali d'incoronazione russa prendevano toni bizantineggianti come risultato dell'influenza della moglie di Ivan, Sofia Paoleologa, e delle ambizioni imperiali di suo nipote Ivan IV.[1] Questi elementi rimasero quando la Moscovia venne trasformata nello Zarato di Russia e quindi nell'Impero russo, rimanendo in vigore sino all'abolizione della monarchia nel 1917. Dal momento che la Russia pretendeva di proclamarsi la "Terza Roma" al posto di Bisanzio ormai decristianizzata,[2] il rito russo venne designato sulla base dei riti previsti per la cosiddetta "Seconda Roma" (Costantinopoli).[3]
Mentre potevano passare mesi o addirittura anni dall'iniziale ascesa del sovrano sino allo svolgimento di questo rituale, la chiesa richiedeva che il monarca fosse unto ed incoronato secondo il rito ortodosso per poter essere legittimato alla propria posizione.[4] Dal momento che la chiesa e lo Stato erano essenzialmente una cosa sola nella Russia imperiale, questa cerimonia investiva gli zar della loro legittimazione politica, anche se questo non era il solo intento. Essa conferiva anche privilegi spirituali e benefici mistici concessi da Dio ai sovrani russi sui loro sudditi, concedendo loro autorità divina. Tale proposito, in Europa, risaliva all'epoca medievale ma era stato completamente abbandonato nei cerimoniali moderni, pur permanendo (soprattutto in Francia) un certo legame tra regno e sacralità.
Anche se la capitale era stata portata a San Pietroburgo (1713–1728, 1732–1917) dallo zar Pietro I, le incoronazioni degli zar si tenevano per tradizione sempre a Mosca alla Cattedrale della Dormizione nel Cremlino. L'ultima incoronazione in Russia si tenne il 26 maggio 1896 per lo zar Nicola II e sua moglie Alessandra Feodorovna, che furono gli ultimi zar e zarina di Russia. Le regalìe imperiali, sopravvissute alla Rivoluzione Russa ed al periodo comunista si trovano oggi esposte nel Museo del Fondo dei diamanti del Cremlino.
A partire dal regno di Ivan IV, i regnanti di Russia divennero noti col nome di "zar" anziché "Gran principe"; "Zar" era l'equivalente slavo per il termine latino "Caesar", nel senso appunto di imperatore. La tradizione proseguì sino al 1721 quando, durante il regno di Pietro I, il titolo venne formalmente cambiato in Imperator (Imperatore). La decisione di Pietro rifletteva le difficoltà da parte delle monarchie europee dell'epoca di riconoscere il governante russo come imperatore o meramente re, ribadendo l'insistenza di vedere la Russia qualificata tra le grandi potenze del mondo dell'epoca.[5] Il termine "zar" rimase comunque in uso a livello popolare tant'è vero che anche all'interno di questo articolo esso verrà utilizzato al posto di "imperatore".
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